I corpi quando messi in condizione di risalire per effetto della velocità acquisita nella caduta, raggiungono la stessa altezza iniziale indipendentemente dalla traiettoria (salvo piccole variazioni imputabili agli attriti).
Immaginiamo ad esempio un pendolo fissato ad un sostegno: quando dalla posizione di equilibrio viene portato ad una certa altezza e poi rilasciato, risale di nuovo alla stessa altezza.
Spiegazione delPrimo Principio della Dinamica
Su di un corpo può non agire alcuna forza oppure possono agire più forze, ad esempio tali da spingerlo o tirarlo. Va precisato che sulla Terra ogni corpo è sempre soggetto ad almeno una forza. Quale? La forza di gravità! Se noi però consideriamo un corpo in stato di quiete? Vi è infatti un’altra forza che agisce su un corpo in quiete, la quale ha medesima direzione, uguale intensità e verso opposto, compiuta da un altro corpo su cui è appoggiato il primo. Dunque, tali forze si possono sommare ed è possibile che la somma di tutte le forze sia zero.
È importante enunciare il principio di inerzia parlando di somma delle forze perché non basta considerare una singola forza, bensì l’insieme di tutte le forze che agiscono su un corpo.
Quando si parla di stato di quiete si intende lo stato di un corpo fermo rispetto a un certo sistema di riferimento. Dunque se un corpo è in quiete, la sua velocità è nulla. Se consideriamo un corpo fermo e sappiamo che su di esso agiscono più forze, la cui somma è zero, allora il corpo resterà fermo e non sarà indotto a muoversi in alcuna direzione.
Completiamo l’analisi del primo principio della Dinamica passando alla parte relativa ai corpi in movimento. Se infatti osserviamo un corpo in moto rettilineo uniforme, sappiamo che la somma delle forze che agiscono su di esso è necessariamente nulla.